Cocoon è un venditore di rose pachistano che una sera ha avuto il coraggio di ascoltare un tizio che gli consigliava di vendere “sunflowers” per la semplice regola della concorrenza. “Vendete tutti la stessa cosa” ricordo di avergli detto; “Pensa agli spacciatori. Nessuno vende il ghiaccio dei frizer, perché ne si trova in abbondanza”. Cocoon, mi ha confidato che adesso vende bene. Anche se non credo come l’omonima etichetta discografica, una delle tante certo, ma l'unica nell’avere avuto il coraggio di produrre Alejandra Iglesias, nata in una città come Santiago del Cile, di cui ricordo solo l’improbabile architetto di “Tutti pazzi per Mary”. Tocca ai cenni biografici rilevanti? Acid in my fridge è il disco che le ha permesso di lasciare New York City e di approdare alla corte di quelli di People (rara realtà impegnata nel dare una patina europea alla scena milanese) per la più classica notte da fuori salone. Una notte insomma da vivere prima che il ghiaccio secco si sciolga.
